martedì 9 giugno 2020

Il caso nel pensiero medievale STEP 12



Spinoza nega l'esistenza del caso poiché «Il mondo è un effetto necessario della natura divina,
 e non è stato fatto per caso». Infatti nella coincidenza di Dio con la Natura non esiste nulla all'infuori di Lui e se a noi, esseri dal limitato intelletto, appare diversamente è perché siamo incapaci di cogliere la mirabile armonia del tutto.

Leibniz e Bossuet sostengono che se l'uomo crede che ci siano avvenimenti che si producono per caso questo è dovuto alla contingenza della ragione umana incapace di elevarsi alla necessità del sapere divino che ha tutto organizzato ab aeterno in un'armonia prestabilita del cosmo e della storia.

David Hume conducendo la sua critica al principio di causa, arriva ad affermare che il rapporto
causa-effetto non abbia nulla di necessario nel senso che non vi è nessuna necessità che ad una
precisa causa debba necessariamente corrispondere un preciso effetto.
In realtà accade che alla constatazione che ad una causa solitamente corrisponde un effetto, ci si aspetta che ad una causa simile corrisponda l'effetto simile previsto, ma ciò non è detto che accada. Quindi il rapporto causa-effetto si traduce in uno stato d'animo soggettivo di attesa per cui al ripetersi di un determinato effetto si ritiene, senza alcuna assoluta certezza, che se ne debba verificare un altro simile e se questo avviene è dovuto al caso e non alla necessità.

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