mercoledì 10 giugno 2020

Zibaldone e casualità STEP 20

In questo estratto dello Zibaldone di Giacomo Leopardi, l'autore commenta e discute della casualità delle scoperte dell'uomo. Riporta infatti come esempio l'invenzione del vetro, senza il quale non avremmo mai potuto costruire un telescopio e quindi scoprire i numerosi satelliti orbitanti attorno al pianeta Giove.


"[2603]Ora quanta parte abbia l’uso del vetro nell’uso della vita e delle comodità civili, com’esso appartenga al numero dei generi necessari, come abbia servito alle scienze, quante immense e infinite scoperte si sieno fatte in ogni genere per mezzo de’ vetri ridotti a lenti ec. ec. ec., quanto debbano al vetro l’astronomia, la notomia, la nautica (tanto giovata e promossa dalla scoperta dei satelliti di Giove fatta col telescopio ec.), tutte queste cose mi basta accennarle. Ma le accenno affinché si veda che quando anche le successive scoperte, perfezionamenti ec. fatti, acquistati ec. intorno al vetro o per mezzo del vetro ec., non sieno stati casuali ma pensati (sebbene l’invenzione dell’occhiale e del cannocchiale si dice che fosse a caso); contuttociò si debbono [2604] tutti, esattamente parlando, riconoscere per casuali, essendo casuale la loro origine, cioè l’invenzione del vetro, senza la quale niente del sopraddetto avrebbe avuto luogo. E però tutta quella parte, non piccola, del sapere, dei comodi, della civiltà umana che ha dipendenza e principio ec. dall’invenzione del vetro, e che senza questa non si sarebbe conseguita, è realmente casuale, e per puro caso acquistata."

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